Presentati

Mi chiamo Carlotta, per molti Charlie. Sono nata e cresciuta a Centocelle e ho una doppia formazione da musicista e interprete di conferenza. Amo l’arte, i viaggi, le culture e la condivisione.

Qual è la tua storia?

Sono figlia di due appassionati di musica e cinema. Ho deciso presto di entrare al Conservatorio per diventare una chitarrista professionista. Parallelamente, ho portato avanti studi universitari, in Mediazione Linguistica e Comunicazione Interculturale prima e in Interpretazione di Conferenza e Traduzione Specializzata poi. Dopo una formativa esperienza da interprete nel mondo del cinema al fianco di Paolo Sorrentino, a ventiquattro anni mi sono trasferita all’estero per dare nuovo impeto alla mia carriera di linguista. Quando mi sono resa conto di non avere più il tempo di suonare né di cantare, ho preso un biglietto per un altro treno e fondato il mio gruppo rock, Charlie Tonight.

Perchè fai la musicista?

Quando mi hanno regalato la mia prima chitarra avevo 9 anni. È stato uno dei giorni più belli della mia vita. Mi ricordo bene quando mi sono esibita per la prima volta davanti a un pubblico. E ogni volta è la gioia più grande.

Lo fai da sempre?

Ci ho messo un po’ a capire che il mio desiderio più profondo era quello di suonare e cantare, e non di esibirmi come chitarrista solista, evoluzione naturale di un percorso di studi classici. Conseguito il diploma accademico, ho quindi acquistato una nuova chitarra elettrica e spolverato l’amplificatore.

Come hai cominciato?

Mio padre, musicista amatoriale, mi cantava le canzoni allo scopo di farmi addormentare, credo. Ma la cosa mi elettrizzava. Mia madre mi portava sempre sotto palco ai concerti. Una vera (sebbene insospettabile) groupie.

È la tua fonte principale di reddito?

Ho portato avanti una formazione diversa per poter essere libera di suonare quello che voglio e di produrre le mie canzoni con la massima libertà creativa e con le mie proprie finanze. Uscirà quest’anno il primo album di Charlie Tonight, di cui posso dire di aver curato ogni singolo aspetto senza dover subire le influenze di una grande etichetta.

Se un domani avrò la fortuna di poter vivere di musica, sarò la persona più felice del mondo.

Hanno mai cercato di “tagliarti le ali”?

Sì. Per proteggermi, pare. Il “rumore” della vita è tanto, è facile perdersi anche da solə.

Dove ti senti a casa?

Nelle città di mare dove si incontrano varie culture e si fa musica. Trieste, ad esempio, città di confine in cui ho avuto la fortuna di vivere. Barcellona. A volte anche a Roma.